lunedì 22 novembre 2010

I TRE MOSCHETTIERI.

È successo di nuovo. Di nuovo sono stato catturato da un libro di Alessandro Dumas padre.
Due anni fa era capitato con Il Conte di Monte Cristo.
Avevo il ginocchio a pezzi, passavo le giornate leggendo. In dodici giorni ho fatto fuori più di mille pagine. Bellissima storia.

Poi è successa la stessa cosa con I Tre Moschettieri. Mortacci loro! Che bel libro! Letto in quindici giorni  con la fregola di sapere come sarebbe andata a finire. Un notte ho spento al luce alle quattro, la sveglia è suonata alle sette. Zombie tutta la giornata per colpa loro.
Storie mozzafiato, spade, cappe, dame che svengono, duelli, tradimenti, inseguimenti.
Meglio di Starschi e Ac.

Adesso proseguo con Vent'anni dopo, secondo volume della trilogia dei Moschettieri.

2 commenti:

  1. Appena un mese fa ho finito di rileggere (l'avevo letto a 16 anni) "I tre moschettieri", anch'io notte fonda, anch'io giornata dal metabolismo sincopato. Gli stessi giorni becco il Nello in trasferta friulana da ultràs calcistico con in mano un altro librone di Dumas (credo proprio il Conte di Montecristo... un feroce ultras della curva sud che legge romanzi di Dumas... immagina...)
    Adesso spunti tu con "Vent'anni dopo"...
    Poi dicono che la telepatia non esiste...

    dino

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  2. Ecco il terzo moschettiere , chiamatemi Nellos !
    Dino ,con il Conte di Montecristo pensavo di leggere un libro altamente acculturato , e poi ho invece scoperto che faceva parte dei romanzi d'appendice del tempo , quelli pubblicati a puntate una volta a settimana sui giornali dell'epoca.
    Miii , vi rendete conto , siamo come quelle comari che seguono tutti i pomeriggi Biuttifull o Anche i Ricchi piangono .
    Edmond Dantes e' il GeiAr dell'epoca !

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