giovedì 30 dicembre 2010

TORINO-NOLI



Sa...sa...sa...provass sssa...ssa... 

mercoledì 29 dicembre 2010

LETTORI ATTENTI...



Omessa l'acca, beccata subito. Bravi! Li mortacci vostri, li mortacci!

giovedì 23 dicembre 2010

DILEMMA: 2010 O ANNI '80?


Un amico mio un mese fa si è comperato questa sopra.
Per mettere insieme tutti i soldi a venduto a me questa sotto:



Però tra un mese andrà a fare un viaggio medio soft in Tunisia e per non rischiare di avere seccature con la KTM in alto si porta questa:



DA STRADA, UNA MULA. 1000 EURO.



Spendi mille euro più duecento di tagliandone generale che magari nemmeno serve perché il precedente proprietario l'ha curata fino all'ultimo giorno.
Le metti su un bauletto e una borsa da serbatoio e te ne vaia perderti tra Corsica e Sardegna a maggio.
Ma chi t'ammazza?

Ce n'è una in vendita su subito.it

Approfittane.



domenica 19 dicembre 2010

ECCONE UN'ALTRA DA POCA SPESA E MOLTISSIMA RESA.

I prezzi vanno dai 500 euro ai 1500. Se la metti a posto ti fa fare il giro del mondo tre volte.
Niente elettronica, niente fronzoli, molta sostanza e sicurezza. Ci sa mettere le mani pure un maniscalco.
Era l'estate del 2008. Stavo a cavallo tra Liguria, Toscana ed Emilia. Quella zona di monti dimenticati dai fighetti. Guidavo l'Africa Twin. Il mio passeggero era LucaVG, la sua fidanzata Elisabetta guidava una Honda 350 Four. Stavamo esplorando i monti senza un ordine.
Su per una salita vedo comparire una moto più lenta di noi. In poco tempo raggiungiamo moto e pilota e lo affianchiamo. Ci guarda e sorride. Non ci diciamo nulla ma qualcosa deve essere passato.
Lei è una Honda XL 600 LM ben vissuta. Una moto abituata a viaggiare. Lui ha almeno 65 anni. Giubbetto leggero di pelle consumata come la moto, stessa abitudine. Una borsa da serbatoio, una borsa legata tra sella e portapacchi con gli elastici. Sopra a tutto anche una bottiglia d'acqua che sarà tiepidina tendente al caldo che se la bevi ti brucia un po' in gola. Il pilota indossa un casco jet, bianco e una bella barba grigia. Occhiali al collo. Fa caldo ma non disturba. Lui guida con una mano sola, hai su dei pantaloni color caki, stivali informi. È imperfetto, può partire per un giro infinito. Anzi, sta facendo un giro infinito. Cos'altro gli serve?
In pochi secondi ci guardiamo, sorridiamo e ci salutiamo. Di vivere val la pena.

sabato 18 dicembre 2010

YAMAHA XT 400


Eccone un'altra, le mettete su un bagaglio leggero, portapacchi anteriore, una piccola borsa da serbatoio e ve ne andate.
Ne hanno fatte poche, magari costicchiano perché chi ce l'ha se la tira ma vuoi mettere il gusto?!?
Fa tutto quel che ti serve, pesa poco, beve niente e va sempre.

domenica 12 dicembre 2010

IN MOTO COL FREDDO.

Quando ne hai le palle piene e c'è pure una bella giornata ma vicina allo zero, devi smettere di fare quel che fai e devi tirare fuori la moto dal garage. Se sei fortunato puoi anche scegliere la moto.
Tre giorni fa ho scelto la SR 500. Non viaggiava da agosto.
Mi sono vestito come un boscaiolo, l'unico oggetto tecnico era il casco.
Apro la porta del garage, lei è imboscata sotto una catasta di roba.
La libero.
La metto nel cortile, tira vento, sembra caldo ma è un'illusione, il termometro è a sei gradi e il sole si sta abbassando verso le montagne. Sono già le tre. In cielo non c'è una nuvola e questo sorprende i torinesi abituati a un cielo grigio topo costante senza mai un cambiamento per settimane, qualche volta.

Apro il serbatoio, il tappo è di metallo cromato. Mezzo pieno.
Dò il contatto, il quadro si accende.
Apro la benzina, una grossa leva che lascia passare la benzina al carburatore.
Tiro l'aria.
Muovo il pistone due volte, due svogliate pedalate a vuoto.
Poi metto il pistone nella giusta posizione, punto morto superiore.
Sul lato destro del cilindro, c'è pure una finestrella di vetro che ti fa vedere con un segno bianco se il pistone è nella posizione giusta.
Ammollo un calcio e il motore, fermo da agosto, parte regolare con un suono che commuove.
La moto vibra tutta. L'acceleratore lo lascio stare, il motore sale di giri e lo tengo sotto controllo mollando poco alla volta la leva dell'aria. In un minuto lascio libero il carburatore di respirare. Il ritmo si regolarizza, questo motore pare un orologio.
Mi vesto, chiudo la cerniera di una vecchia giacca antipioggia inglese, verde, mai lavata o incerata in quindici anni di onorato servizio. Ne ha viste di tutte i colori, molta acqua in ogni caso. Continua a puzzare della stessa cera originale, l'etichetta dice che è stata fatta in Inghilterra. Tengo a quella etichetta come a una delle moto. Non è nemmeno di una marca conosciuta ma è fatta come si deve, non per i fighetti che la mettono per andare a passeggio ma per quel che serve: proteggere dalla pioggia e dai rami chi si muove nella natura. Non è di taglio motociclistico però è lunga a sufficienza tenere le chiappe al riparo e il suo cotone incerato tiene l'aria fuori. Purtroppo mano a mano che la temperatura scende lei si irrigidisce sempre di più.
Metto gli occhiali e inserisco la prima. Me ne vado.
Per la prima mezz'ora devo attraversare la periferia e la prima cintura della città. Un macello. Tutti in coda, tutti chiusi imbacuccati dentro macchine ben riscaldate e coibentate. Chiusure ermetiche.
Fino a quando non attraverso la Dora, dopo Avigliana, non ti sembra di viaggiare, stai solo sopravvivendo a un tentativo continuo di buttarti per terra da parte degli automobilisti che nemmeno ti vedono. Si respira un'aria puzzolente e polverosa, ma non c'è terra in terra, solo polvere nera.

Dopo la Dora fortunatamente qualcosa cambia. La strada comincia a salire e mano a mano che si sale l'ambiente si pulisce. Curve, alberi secchi e neri, il sole che continua a scaldare l'aria ghiacciata che sa di qualche cosa, comincio a sentire l'odore dei boschi. Nelle curve non esposte al sole la neve nel bosco è alta una spanna. Fa freddo, i guanti non sono quelli pesanti, sono i "vacchetta gialla" ma fatti in Italia.
I pantaloni sono di cotone duro e spesso ma non tengono granché. Anche la giacca è dura ma l'aria sta fuori.
Mentre salgo trovo un solo ciclista che pedala all'ombra, forse lui sta più caldo di me.
Ho il casco aperto, la pelle della faccia è ghiacciata. Ascolto il motore che gira sicuro, bello pastoso, pieno.
Attraverso piccole borgate disabitate, case sole, freddissime, offrono un'illusione di riparo, sono abbandonate da tanto tempo, stile anni '70. Hanno le serrande abbassate, verdi, tapparelle che con l'ambiente circostante non si incontrano. I geometri non hanno il senso del bello, hanno il senso di tirare righe perfettamente dritte, il senso del segno e dell'assegno. Fine. Il luogo comune dell'Italia distrutta dai geometri è una verità inconfutabile.
Quando la strada va a fare tornanti nella parte non scaldata dal sole, il gelo pizzica. Dal bosco saltano fuori sculture di ghiaccio che rivestono le rocce. Per terra ci sono lastrine di ghiaccio troppo sottile perché la moto possa scivolare ma le guardo, sono nere e grigie.
Sono partito troppo tardi, questa era una gita da far partire questa mattina alle undici, non alle tre del pomeriggio. Me ne importa niente. Voglio andare via dalla pianura piena di gente fuori di testa e sono disposto a congelarmi anche le palle che, in effetti...
Mentre salgo verso il colle mi viene in mente Dino, un amico mio che anni fa ha venduto una moto uguale a quella che sto guidando e dopo un minuto si era già pentito. Ho pensato che se viene a trovarmi a gennaio, lo porto a congelarsi su queste strade. Gli darò la SR 500, io tirerò fuori l'Africa Twin. Ci vestiremo come palombari e andremo a gelarci le palle in montagna. Duemila metri, a mangiare polenta concia e a bere vin brulè.

Quando manca un chilometro al Col del Lys, sento una moto che mi segue, finiamo la salita insieme. Al piazzale io e l'altro ci guardiamo, gli faccio un cenno ma mi ignora. Non è un motociclista, è uno che va in moto. Guida una moto giapponese di quelle fatte in altissima serie e lui la rende ancora più anonima. Se ne torna verso valle un minuto dopo essere arrivato. Al piazzale non c'è anima viva. Tre macchine di chissà chi. Il baretto è chiuso. La neve è ben ammucchiata ai bordi.
Parcheggio al sole, l'ultimo quarto d'ora poi le montagne diventeranno blu scuro.
Mi guardo intorno. Appena spengo il motore si sente quel bellissimo e commovente ticchettio del raffreddamento, accelerato dal vento freddo che tira quassù. 1300 metri di altezza. In basso si vede la piana di Avigliana, i due laghi nella bruma del pomeriggio e, un po' più a destra, un monte a punta.
Mi piace tutto, ho il naso ghiacciato, un alluce insensibile, le mani intorpidite, ho le ginocchia congelate, quando sarò vecchio zoppicherò per via dell'artrosi ma intanto mi godo il momento.
Le bandiere del pennone della piazza garriscono in silenzio. E c'è silenzio, in effetti. Anche il ticchettio del raffreddamento del motore e della marmitta è finito.
Adesso ci vorrebbe una tazza di tè nero. Bello caldo.
Ci vorrebbe che il mondo ogni tanto diventasse perfetto. Almeno qualche volta.

Poi il sole si adagia dietro le montagne e si sente la differenza. Cala un freddo più opaco, le montagne prendono improvvisamente tutte le sfumature del blu che tende un po' al grigio ma sempre con una nuance di blu.
È ora di scendere.

Salgo in moto, non ne vuole sapere di ripartire. La mando giù per la discesa. Le ficco la seconda e con gentilezza lascio andare la frizione. Ha talmente tanta compressione che la ruota si blocca con lentezza ma non gira. Gran motore!
Le faccio prendere un po' di velocità, metto la terza e allora il pistone si muove meglio, la marcia è dentro, tempo cinque centimetri di asfalto e il motore parte.
Ci tuffiamo nel bosco in ombra, tetro ormai e ricoperto di ghiaccio che fino a marzo inoltrato rimarrà lì, senza fare una piega. Adesso si va verso casa.
Gran freddo. Gran moto.


domenica 5 dicembre 2010

MOLTA RESA, POCA SPESA: SUZUKI DR 650.

Un'altra con la quale fare un giro del mondo o quasi.
Valutazioni? Tra gli 800 euro e i 1500. Instancabile.

sabato 4 dicembre 2010

MOLTA RESA POCA SPESA: HONDA DOMINATOR.

Una volta c'erano le moto che erano moto, che ti facevano fare molte cose, senza tante paure, senza buttare troppo denaro e potevi farci il giro del mondo e le vacanze in Sardegna con la morosa e la tenda.
Esistono ancora adesso, quelle non finite dai rottamai.

Una è la Dominator. Questa qua sotto vale 800 euro. Ha 23.000 km. La foto non corrisponde all'annuncio ma sono molto simili.
Cosa comperi con 800 euro? Uno scooter 50 rotto o rubato.
Ora, non voglio fare il nostalgico rompimaroni ma con una moto così fai davvero il giro del mondo.
Approfittatene, io non lo faccio solo perché non ho posto nel garage, altrimenti l'avrei fatto.

http://www.subito.it/moto-e-scooter/honda-dominetor-storico-84-da-amatore-cuneo-18969940.htm



Invece con gli stessi 800 euro prendi un coso così:

http://www.subito.it/moto-e-scooter/piaggio-liberty-50-4t-chieti-18809730.htm


Si può fare il giro del mondo anche con questa però ci vogliono 20.000 euro, equivalente al primo anno di viaggio con la Dominator da 800 euro....

venerdì 3 dicembre 2010

VAI, DINO, LANCIATI.

Guarda qui:


 http://www.subito.it/moto-e-scooter/yamaha-sr-500-roma-17447956.htm

e qui:

http://www.subito.it/moto-e-scooter/moto-yamaha-sr-500-rarissima-pisa-18330081.htm

giovedì 2 dicembre 2010

YAMAHA SR 500

Costa meno di uno scooter, vale oro. Varda che bella. 

TROPPI SCOOTER.

Nel parcheggio sotto casa mia in piena estate conto una costante proporzione  di moto scooter e vespa.
Più o meno è sempre la stessa: 25 scooter, 5 moto varie, 1 vespa vera, quelle di una volta.
Dove ti giri ci sono scooter.
Ai semafori trovi sempre 2-3-5 scooter. Raramente una moto. Sempre più raramente, anche perché girare per la città è sempre meno divertente. Ogni due per tre c'è un semaforo o una rotonda o una coda che non si può passare. Ti fai due maroni così e il motore va in ebollizione. E respiri aria tossica.
A volte lo scooter lo guida una madama o una ragazzina e si vede che è lo scooter che porta in giro il guidatore. Casualmente non capita un incidente ma manca sempre un pelo a che accada e poi non accade. Quanto meno non accade sotto i miei occhi. La signorina è mezza nuda perché fa un caldo becco, piedini nei sandalini, niente guanti, maglina di cotone, caschetto jet in tinta con lo scooter, borsa di ordinanza al collo o sotto il sedile. Occhiali firmatissimi. 

Se la madama o la signorina vanno in terra si rovinano per la vita, come minimo viene smerigliato un metro quadro di pelle, senza contare le fratture e i veri tagli da suturare.

Perché scelgono gli scooter? Perché sono più comodi, più facili, perché non sanno mettere le marce, perché si possono guidare con la gonna?
Perché? Dobbiamo guardarlo come un simbolo della decandenza umana, sempre meno impegno, cercare di fare sempre meno fatica, sempre meno da imparare, sempre meno cellule cerebrali da impegnare nell'imparare e praticare?
Perché uno si compera uno scooter e non una normale motocicletta, piccola, economica, bella?
Una motocicletta come questa, per esempio.

lunedì 29 novembre 2010

VENT'ANNI DOPO...


Sta partendo allo stesso ritmo de I tre Moschettieri, già sono successe cose, già si vedono intrighi, già hanno tirato fuori le spade e le stoccate fioccano. Mazzarino è nu figghiebbuttana e d'Artagnan è molto figo. Leggere Dumas è un'esperienza che bisogna fare.
Giocody sarebbe infilzato come un tordo tutti i giorni.
Il Nello sarebbe un birraio parigino, all'occorrenza spadaccino.
Bevete Birra Nellos.
Birra Nellos, la birra del moschettiere!

lunedì 22 novembre 2010

I TRE MOSCHETTIERI.

È successo di nuovo. Di nuovo sono stato catturato da un libro di Alessandro Dumas padre.
Due anni fa era capitato con Il Conte di Monte Cristo.
Avevo il ginocchio a pezzi, passavo le giornate leggendo. In dodici giorni ho fatto fuori più di mille pagine. Bellissima storia.

Poi è successa la stessa cosa con I Tre Moschettieri. Mortacci loro! Che bel libro! Letto in quindici giorni  con la fregola di sapere come sarebbe andata a finire. Un notte ho spento al luce alle quattro, la sveglia è suonata alle sette. Zombie tutta la giornata per colpa loro.
Storie mozzafiato, spade, cappe, dame che svengono, duelli, tradimenti, inseguimenti.
Meglio di Starschi e Ac.

Adesso proseguo con Vent'anni dopo, secondo volume della trilogia dei Moschettieri.

mercoledì 17 novembre 2010

LA COMPULSIONE ALL'ACQUISTO.

Dino, guarda cosa ho trovato. Ti capisco, mi capita con le moto e coi libri. Per fortuna sono ricco di famiglia.

martedì 16 novembre 2010

ON ANY SUNDAY.

Mi piacerebbe averlo, si trova anche in Italia o tocca andare su Amazon?

venerdì 12 novembre 2010

VIGILESSA CON DIFETTO.


foto massimo neriotti

IL TALENTO E L'OSSESSIONE.

Ho trovato questo pensiero scritto su una lavagna:
IL TALENTO VIENE FACILE, QUEL CHE CONTA È L'OSSESSIONE.

Se ci penso, credo sia vero. Un conto è capire che una cosa la puoi fare bene, un conto è farlo spinto dalla passione, mosso dal gusto che ne deriva, che può sfociare in un'ossessione. Allora arrivi in alto. E se l'ossessione diventa una malattia? E se cominci a pensare solo a quello e perdi di vista il resto? Mi sto facendo un po' troppe domande?
E se a forza di dai e dai, ti viene la nausea? Allora ti imbatti in qualche altra cosa, ti piace, ti viene bene e ti riossessioni. Una cerchio senza fine; la nausea, la curiosità o la noia riaprono il cerchio?
Per ora ho una ossessione che occupa l'80% del mio cervello, il resto è l'ammore e attività basale.
Se mi facessi più domande avrei abbandonato la mia ossessione.

P.

martedì 26 ottobre 2010

IL VOSTRO EPITAFFIO.

Oggi pedalavo in Via Bertola e mi è venuto in mente di chiedere se voi scrivereste il vostro epitaffio.
Lo scrivete qui di seguito l'epitaffio che vi piacerebbe fosse scritto sulla vostra lapide?

L'USO DELL'ACCA...

Ricevo da Anonimo questo pensiero sull'uso dell'Acca. Si trova nella lista dei commenti ma lo metto anche qui così è più visibile. Ha ragione da vendere.




Sig. Polpo , vorrei proporle un argomento per il suo blog , ma non so bene dove scrivere , percio' lo faccio qui.
E poi si parla di scritte .

Titolo : l' Acca.
Sottotitolo : Nel senso di lettera dell'alfabeto applicata al verbo avere.
Svolgimento : Va' bene non fare i fighi ,perche' l'accademia della crusca rompe anche i maroni , e pure a me ogni tanto qualche accento qui e la' scappa .
O piu onestamente non me lo ricordo.
Detto questo ,il bello di internet e' che ci scrivono tutti , e alcuni dei tutti ,pur di scrivere non disdegnano della cagate colossali. Ma l'acca si e l'acca no e' veramente la roba piu incredibile che ci sia .
Non e' un errore normale , un bambino di 7 anni forse non la sbaglia mai.
Se qualcuno lo fa notare si offendono pure , la forma non conta piu un cazzo , solo la sostanza.
Ma che sostanza puo arrivare da uno che scrive: " a pranzo mangio le ciliegie ho le pesche"
"Io sono bello e o i capelli lunghi" ( ogni riferimento a persone reali e' puramente casuale).
La Acca non e' un errore di dimenticanza , la Acca e' un errore di bestialita' .
Chi sbaglia la Acca deve essere privato del titolo di studio conseguito , fosse pure la terza elementare.
Chi sbaglia la Acca non puo andare a votare .
Chi sbaglia la Acca...

Mi scuso per la pesantezza ,forse e' colpa della peperonata di stasera.
Ha risentirci presto.



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RISPONDO.


Gentile Anonimo, io vorrei sposarla/o o in subordine vorrei essere fatto amico.
La questione dell'Acca e di tutte le altre regole, virgole, maiuscole, accenti, punti, emmep, emmeb, qu e via dicendo secondo me sono fondamentali. Rileggere un testo e correggerlo prima di spedirlo è un segno di rispetto per chi lo riceverà.
L'acca è religione, non ci sono scuse e se uno non è certo dell'uso appropriato deve tornare a studiare la regola.
Qualche mese fa, purtroppo non avevo la macchina fotografica con me, su un muro ho letto di una certa Debby che era triste perché LUI non vuole più stare con lei e il pensiero finiva con, testuale: "ma io l'ho amooooo!!!!"
Ecco, non ci sono scuse, non si tratta di fretta nello scrivere, nemmeno un errore di battitura visto che è stato scritto a pennarello, si tratta di non avere idea. Comporre sulla tastiera il passaggio tasto L, tasto apostrofo, tasto H, tasto O comporta un volo di un certo tipo sull'insieme dei tasti. Non può essere un errore per dita troppo grosse.
Col pennarello vale la stessa cosa, nessuna scusa.
Quindi mio caro, io l'ha capisco l'ha sua indignazione, l'ha partecipo e l'ha saluto.
CHI NON SA USARE L'ACCA NON DOVREBBE FARE L'AMMORE,
P.

lunedì 25 ottobre 2010

GIOCO, 1 contro 1. Roba da manette aperte.

 Non riesco a metterlo direttamente qui dentro, cliccate e arrivate alla pagina. Artista, so che tu ci tieni... Giuocody non tiene...



http://www.playhub.com/racing-games/6435/Motocross-Outlaw.html

SCRITTE INEQUIVOCABILI.

foto Massimo Neriotti

domenica 24 ottobre 2010

DONNA QUASI NUDA.

ECCO ACCONTENTATO ANONIMO.

PAZZI PER I TRENI...

Ora, è vero che le passioni riguardano qualsiasi ambito dell'umana conoscenza. C'è niente da discutere.
C'è gente che compera una moto da nove mila euro e poi la porta a rotolarsi nei boschi. Quando torna a casa dopo la prima gita la moto vale già mille euro in meno e porta già i segni di circa tre-quattrocento euro di danni.
Ho trovato questo sito http://www.amicitreni.net/
Queste persone escono pazze per i treni, non per i modellini, per i treni veri.
Conoscono tutto, storia, modelli, misure e tutto il resto.
Fanno video e foto di treni in passaggio.
Segnalano vecchi locomotori ancora in circolazione, ricevono complimenti per la "cattura"!
Fanno cene di ritrovo, si scambiano opinioni sulle locomotive a vapore, viaggiano in treno per il gusto e non per la necessità.
È bello viaggiare in treno ma questi davvero lo amano in maniera fuori dall'ordinario. Io però parlo con la mie moto...

LILLO & GREG, CALL CENTER. RIDERE.

Questi due sono bravissimi.

http://www.youtube.com/watch?v=dS9TDM6-etE&feature=related

DJ ANGELO CHE FA IL PICIO. RIDERE.

Trovato per caso, mi faceva ridere quando faceva Giovanni che telefonava ai telefoni erotici.

http://www.youtube.com/watch?v=KBd5orrijZg&feature=related

venerdì 22 ottobre 2010

PACCHERI POMODORO E STRACCIATELLA.

Paccheri, pomodori pelati dell'orto, stracciatella, crema di basilico.
Padella, pomodori, olio, aglio, saltare.
Aggiungere paccheri al dente.
Servire su piatto con al fondo della stracciatella a temp. ambiente, aggiungere gocce di crema di basilico e qualche pinolo.
Godere.
Avevo fretta, son stato telegrafico, i cuochi hanno colto, gli altri chiedano aiuto ai cuochi.

mercoledì 20 ottobre 2010

IL BIVIO.



SE TI TROVI DAVANTI A UN BIVIO, CHE FAI? LO PRENDI?



martedì 19 ottobre 2010

BIRRA NELLO.















Questa è la fine che farà il retro della farmacia del Nello, diventerà un birrificio artigianale clandestino.
Ha già ordinato i macchinari, i fermentatori e tutto il resto.
Birra Nello e sai cosa bevi.
Da Nello, birra di una volta.
Io birro birra Nello, e tu?
Bevete Nello.
Trinken Nello Brau.
Birracosa? Birra Nello.
Dai, fatti una Nello!
Birra Nello, più la mandi giù e più ti ubriachi come una bestia.
Birra Nello, più birra non si può.
Io mi fido di birra Nello!
Quando i mulini erano Nelli.
Ah, birra Nello!
Cosa sarebbe il mondo senza la birra Nello!
Mai usato altra birra, in vita mia!
Birra Nello, dieci piani di schiuma Nello.
Don't touch my Nello.
Nello! Che altro?
Già Nellooooo?????
Chiamami Nello, sarò la tua birra.
Nello vuol dire fiducia.
Birra Nello e la pancia non c'è più.
Nello, basta la parola.
Chi Nello mangia le mele. ( e beve la birra)
Nello, dove c'è una birra.
Nello, la birra con la schiuma intorno (e sopra).
Se qualcuno ruba una birra Nello per te, sotto sotto c'é birra Nello.
Liscia, gassata o Nello?
Ambrogio, la mia non è sete, è voglia di Birra Nello.

PIZZA CON LA 'NDUJA.

Sabato sera a casa mia farò pizza per chi passa da lì. Avremo anche la pizza con la 'nduja calabrese, piccante.
Chi volesse partecipare lo dica. Max dieci persone. Portate la birra. Meglio se artigianale.
Cià.
P.

domenica 17 ottobre 2010

JACKSON POLLOK TRIBUTE.

Dentro questo blog puoi anche fare dell'arte, porta il puntatore del mouse sul pannello bianco e facendo dei click versi colore in giro, stai facendo dell'Action Painting.

UN GIOCO, 1 contro 1.

http://www.playhub.com/racing-games/1680/Dirt-Bike-Championship.html

prova foto.

OROSCOPO

Acquario: freddo in arrivo.
Leone: state calmi.
Bilancia: colori.
Scorpione: non li sopporto.
Vergine: in ritardo.
Cancro: straordinari non pagati.
Orione: credici a tuo cugino.
Pesci: dieci o undici.
Sagittario: a presto o tardi.
Sagittario: molte frecce.
Sagittario: pensieri in arrivo, respirare.
Gemelli: lassa sta'
Toro: sudore in arrivo. Lavati.
Ariete: prodotti dell'orto.
Capricorno: siamo nell'anno della tigre, è abbastanza? Motore su di giri.

Abbonati al mio servizio di oroscopo personalizzato, vedrai che ti troverai bene. Vuoi comperare il mio talismano fortunato? Fa ritornare la persona amata, fa trovare un lavoro migliore e meglio pagato, ti fa volare, ti fa più figo (e si sa quanto ne hai bisogno), ti fa crescere i capelli perduti, ti rende più profumato.

venerdì 15 ottobre 2010

  1. Primo!
  2. Secondo!
  3. Terzo!

Sbagliato!

Questa è una prova di inserimento foto ma non è quello giusto. Sarebbe la Perego che fa delle degustazioni di vino.
Vaccamerda non mi ricordo più.

E le foto?

Vacca! Qualche giorno fa ero riuscito a postare una foto e ora non mi ricordo come si fa, si può essere più imbecilli?

POLPETTE AL LIMONE.

Dosi fate voi.
Carne tritata buona, mortadella, un uovo, aglio, molto aglio. Pane grattato.
Limoni, salvia, vino bianco.
Mescolare la carne, la mortadella tritata, molto aglio tritato e l'uovo. Sale e forse pepe. Poche bucce di limone tritate.
Nella padella far scaldare l'olio con degli spicchi d'aglio, quando è caldo ben caldo, mettere le polpette impanate. Far rosolare e intanto aggiungere succo di limone, salvia, vino bianco.
Far sfumare a medio fuoco e rosolare, quando il sugo si asciuga aggiungerne dell'altro e intanto rosolare le polpette.
Mortacci che bbone! Piacciono anche ad Alice!
Vino bianco freddo o birra artigianale.
Rutto libero.

P.

giovedì 14 ottobre 2010

Ho aggiunto dei pesci per Alice.

Belli, eh! Pensa che c'è gente che ha buttato un paio mesi del proprio tempo per fare 'sti pesci. Adesso dimmi se ti piacciono oppure no. Li posso togliere, basta buttare un amo.

Walking program...

Provato oggi in palestra per la prima volta. Si tratta di camminare su un tapis roulant inclinato del 10-15%, a tempo di musica. Un massacro. È come camminare in montagna ma in più fai il pirla incrociando i passi, camminando in punta di piedi o sui talloni, cammini accucciato e altri versi ancora. Pare che faccia bene. Per ora non lo so, ho inzuppato una maglietta di sudore e dopo la doccia ho continuato a spruzzare sudare per un quarto d'ora. Ti fa venire una fame orba, appena a casa nell'ordine ho calato:  2 banane,  no ho
controllato le bucce, 4 banane, 1 yogurt, 1 uovo sodo, 4 biscotti, 2 fette biscottate con marmellata e ho ancora la stessa fame orba. Mi farei due spaghi con l'anduja calabrese ma devo uscire.
Giovedì mi tocca un'altra volta. Mortacci sua, ho già paura adesso. E devo ancora riempire la dispensa e il frigo.

P.

mercoledì 13 ottobre 2010

A proposito di Alice...

Il blog è dedicato a lei, ci dovrei scrivere qualche cosa.
È una cana meravigliosa, intelligente come me. L'ho trovata nel canile di Pinerolo.
Fa molta cacca, fa la guardia, mangia, beve, piscia, dorme. La porto ai giardinetti a fare la pissi. È una cana da guerra. Affronta burroni, torrenti, sabbia, fango, boschi come niente. È una cana da enduro.
Non ce ne sono altre.
P.

Ah, quando c'erano solo le matite!

Incredibile, io che creo e scrivo dentro un blog.
In realtà sto studiando da blogger perché costretto a farlo. Francy ha invitato a cena un tizio che secondo lui sarebbe stato colui che ci avrebbe creato il  blog, spiegato come fare e tutto il resto. Noi siamo delle bestie e non si capisce nulla di blog. Mai visto uno.
Il tizio è venuto a cena, ha mangiato come un porco e bevuto come un camionista sloveno. Si è divertito come un pazzo, risate e storielle da raccontare, io per altro ho cucinato la cena e m'è costata 30 euros solo di ingredienti. Alla fine, bello ciccio e dopo averci spiegato che sta in un periodo di Ramadan... gli abbiamo introdotto il discorso blog. Ci faresti veder come fare?
Ah... si... aspetta bevo un goccetto... cazzerola sarà stato il quarantesimo della serata.
Lo porto davanti al Mac e lui fa fatica a capire che cosa sia. Si siede e quasi cade dalla sedia. Guardo la Francy che mi fa segno di lasciar perdere. Gli faccio vedere la pagina di blogger.
Ah, si è blogger... grazie al pesce, penso io.
Maaaa... non è difficile, è facile, segui le istruzioni, vedi... questo tizio qui ad esempio ( gli faccio vedere un blog di un motociclista) ha usato blogger... non è difficile, è facile, segui le istruzioni e vedrai... ha mollato un rutto al Dolcetto di Dogliani e si è alzato per andarsene. Salutato tutti molto contento.
Il giorno dopo mi sono comperato "Blog per negati" un tomo da 14 euro che lo capiscono anche le vongole ed eccomi qui a pistolare. Pare a prova di scemo ma non sono sicuro di chi sia lo scemo tra i due.
P.

mi guardo da solo...

Sembra che questo blog sia già stato visto undici volte, tutte da me però!
Vorrei sapere come fare a entrare nel testo precedente che ci sono dei refusi da correggere.
Ciao Francy! W l'ammore.
Bloggata di arance amare '62