giovedì 2 dicembre 2010

TROPPI SCOOTER.

Nel parcheggio sotto casa mia in piena estate conto una costante proporzione  di moto scooter e vespa.
Più o meno è sempre la stessa: 25 scooter, 5 moto varie, 1 vespa vera, quelle di una volta.
Dove ti giri ci sono scooter.
Ai semafori trovi sempre 2-3-5 scooter. Raramente una moto. Sempre più raramente, anche perché girare per la città è sempre meno divertente. Ogni due per tre c'è un semaforo o una rotonda o una coda che non si può passare. Ti fai due maroni così e il motore va in ebollizione. E respiri aria tossica.
A volte lo scooter lo guida una madama o una ragazzina e si vede che è lo scooter che porta in giro il guidatore. Casualmente non capita un incidente ma manca sempre un pelo a che accada e poi non accade. Quanto meno non accade sotto i miei occhi. La signorina è mezza nuda perché fa un caldo becco, piedini nei sandalini, niente guanti, maglina di cotone, caschetto jet in tinta con lo scooter, borsa di ordinanza al collo o sotto il sedile. Occhiali firmatissimi. 

Se la madama o la signorina vanno in terra si rovinano per la vita, come minimo viene smerigliato un metro quadro di pelle, senza contare le fratture e i veri tagli da suturare.

Perché scelgono gli scooter? Perché sono più comodi, più facili, perché non sanno mettere le marce, perché si possono guidare con la gonna?
Perché? Dobbiamo guardarlo come un simbolo della decandenza umana, sempre meno impegno, cercare di fare sempre meno fatica, sempre meno da imparare, sempre meno cellule cerebrali da impegnare nell'imparare e praticare?
Perché uno si compera uno scooter e non una normale motocicletta, piccola, economica, bella?
Una motocicletta come questa, per esempio.

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